Recensione Sony FE 600mm f/4 GM OSS

Il sogno del fotografo sportivo

Che cos'è una recensione hands-on?
Sony FE 600mm f/4 GM OSS
Image credit: TechRadar

Prime impressioni

Un obiettivo di fascia alta le cui caratteristiche rispecchiano il prezzo di acquisto decisamente elevato. Ottimo il sistema di correzione delle aberrazioni e la nitidezza delle immagini.

Pro

  • +

    Massima nitidezza

  • +

    Minima vignettatura e distorsione

  • +

    Messa a fuoco veloce

  • +

    Sistema di controllo

Contro

  • -

    Pesante

  • -

    Costoso

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Siamo riusciti a mettere le mani su di un campione di pre-produzione del nuovo Sony FE 600mm f/4 GM OSS, il più nuovo tra gli obiettivi della serie G Master. Lo abbiamo provato con una Sony A9 che montava la versione 5 del firmware. 

Nel breve tempo a nostra disposizione per la prova siamo comunque riusciti a riprendere una partita di polo e degli animali selvatici in una riserva naturale in modo da vedere come si comportava l’obiettivo in situazione differenti. Anche se si tratta di un campione di pre-produzione e quindi non possiamo dare giudizi definitivi, abbiamo comunque avuto la possibilità di capirne il comportamento nelle situazioni sportive che richiedono una focale lunga e un’ampia apertura del diaframma.

Caratteristiche

  • Doppia motorizzazione
  • Tripla modalità di controllo
  • Elementi XA (extreme aspherical) per migliori effetti bokeh e controllo aberrazioni

Destinato a un’utenza professionale, questo obiettivo ha una scheda tecnica al top. Le ottiche usano tre elementi in fluorite e una coppia di lenti ED, oltre al più grande elemento XA (extreme aspherical) mai realizzato. Secondo Sony realizzare quest’ultimo è stato particolarmente difficile ma allo stesso tempo importante per combattere le aberrazioni sferiche e mantenere al giusto livello l’effetto bokeh.

Le fotocamere delle serie A9 e A7 che possono usare questo obiettivo hanno già i loro sistemi di stabilizzazione ottica, ma per un obiettivo di queste dimensioni è necessario averne uno integrato a causa delle molte scosse che deve sopportare. Ci sono tre modalità impostabili: Mode 1 per la normale fotografia, Mode 2 per le riprese panoramiche e Mode 3 per riprendere attività sportive. Tutti regolabili direttamente dall’obiettivo.

Image credit: TechRadar

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L’obiettivo integra un doppio sistema di motorizzazione linear XD, lo stesso usato per il FE 400mm f/2.8 GM OSS in grado di velocizzare la messa a fuoco in ogni situazione. È possibile attivare o disattivare la funziona Direct Manual Focus (DMF) dall’obiettivo e ci sono quattro pulsanti di regolazione che possono venire personalizzati. C’è anche una ghiera che consente la regolazione della profondità con risposta lineare e una doppia modalità di limitazione della messa a fuoco. È anche possibile usare filtri, che non andranno inseriti nella parte anteriore dell’obiettivo come nella maggior parte delle altre macchine, ma in fondo, attraverso uno speciale sistema di blocco. Questo implica che saranno più piccoli rispetto a quanto non sarebbero se dovessero essere inseriti nella parte superiore. L’obiettivo ha poi in dotazione un’enorme protezione in fibra di carbonio in modo da impedire ogni riflesso. La custodia con cui viene venduta ha naturalmente spazio per tutto questo, compresi filtri e convertitori.

Design e maneggevolezza

  • Struttura resistente a polvere e umidità
  • Pesa ben 3,040g
  • In dotazione protezione in fibra di carbonio e custodia rigida

Si tratta per forza di cose di un obiettivo pesante e ingombrante, soprattutto quando si applica la protezione in fibra di carbonio. Sony insiste sulla relativa leggerezza se si considera l’estensione della focale, ma si tratta comunque di un’ottica pesante per la quale è meglio usare un monopiede o un treppiede. Il fatto poi che si possa usare solo con i modelli relativamente leggeri A9 e A7 può essere un vantaggio rispetto ai classici modelli DSLR, ma se consideriamo che nella maggior parte dei casi lo useremo con un tripode, ci rendiamo subito conto che il peso del corpo non è poi così significativo.

Il pannello di controllo è lo stesso dell’obiettivo FE 400mm f/2.8 OSS G Master e integra la possibilità di passare dall'auto focus alla messa a fuoco manuale, di stabilizzare l’immagine e inserire il DMF (Direct manual Focus) come standard. Si tratta di un aiuto per i fotografi che tendono a passare spesso da una modalità all’altra di messa a fuoco. 

Il fatto poi che l’obiettivo FE 400mm f/2.8 OSS possa essere usato indifferentemente con il moltiplicatore di focale da 1.4x o 2x è significativo in quanto già con quello più piccolo otterremo risultati simili a quelli dell’obiettivo maggiore (560mm f/4 effective). E sinceramente non pensiamo che saranno in molti ad acquistarli entrambi.

L’unica vera differenza tra i comandi dei due obiettivi riguarda il limite della messa a fuoco, che nell’obiettivo con focale più grande è chiaramente più lunga. Tutti i comandi sono facilmente raggiungibili, e anche con la protezione inserita non capita di muoverli accidentalmente.

Prestazioni

  • Immagini sempre nitide, anche alla massima apertura
  • Stabilizzazione efficace
  • Aberrazione ai minimi

Velocità e accuratezza dell’autofocus sono fondamentali in un obiettivo di questo tipo e per questo siamo rimasti soddisfatti dalla velocità di puntamento del Sony FE 600mm f/4 GM OSS e della sua capacità di seguire l’azione. Avevamo già provato precedentemente il FE 400mm f/2.8 GM OSS e non abbiamo trovato grandi differenze nella velocità di scatto durante una frenetica partita a polo.

Un obiettivo di questo tipo verrà usato spesso alla sua massima apertura e quindi è importante notare l’ottima nitidezza. Le immagini che potete vedere qui sotto dimostrano quello che può fare soprattutto con soggetti abbastanza statici. Si riescono a individuare elementi minimi come le ciglia nell’occhio del cavallo. E naturalmente il sistema di tracking della A9 ha permesso di ottenere risultati simili anche con soggetti in movimento veloce.

I file RAW ottenuti con la A9 integrano un profilo che sistema automaticamente eventuali aberrazioni e quindi non occorrono ulteriori regolazioni. Invece la correzione automatica della vignettatura o per la distorsione non è integrata, ma fortunatamente non è un problema. Certo, alla massima apertura un minimo di vignettatura può notarsi, ma è facilmente sistemabile.

Alla massima apertura di f/4 lo stacco tra soggetto e sfondo non è lo stesso di quello che si può ottenere con f/2.8, ma rimane possibile ottenere una sfocatura controllata dello sfondo (vedi sotto).

Un esempio di aree fuori fuoco all'apertura massima di f/4

Un esempio di aree fuori fuoco all'apertura massima di f/4

Verdetto provvisorio

Come confermano anche la recente quinta versione del suo firmware per la A9 e la costante produzione di obiettivi, Sony non sembra proprio volersi fermare nel suo tentativo di rendere le sue Alpha dispositivi top per i fotografi sportivi e naturalisti.

Certo che considerato il prezzo che dovrebbe aggirarsi sui 15.000 euro, si tratta di un obiettivo non alla portata di chiunque, ma solo di professionisti impegnati in avvenimenti sportivi top, del calibro delle olimpiadi. Non che l’obiettivo FE 400mm f/2.8 OSS G Master sia molto più economico, anche se questo si spiega in parte con la sua maggiore luminosità.

Ci è piaciuta particolarmente la nitidezza della lente, anche all’apertura massima, insieme alla correzione dell’aberrazione e alla velocità dell’autofocus. Anche se, viste le caratteristiche degli obiettivi precedenti, questa non è stata una sorpresa. 

Costa moltissimo ed è alla portata di pochi, ma non si tratta certo di un prodotto da acquistare in un grande magazzino. Si tratta dell'obiettivo che Sony doveva avere per attirare i professionisti che sono ancora legati alle DSLR . 

Tutte le immagini sono state riprese con un campione di pre-produzione.
Immagini: TechRadar

Che cos'è una recensione hands-on?

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