Fotocamere full frame, ce n'è davvero bisogno?

Full frame è una delle parole chiave in fotografia, al momento. A oggi, tutti i principali produttori, tra cui possiamo annoverare Canon, Nikon, Sony, Panasonic e altri, mettono a disposizione diversi modelli a pieno formato nel loro catalogo di fotocamere, che si tratti di reflex oppure delle più innovative mirrorless, le vere mattatrici del mercato degli ultimi anni.

Possiamo affermare con certezza che esiste un grosso interesse riguardo le fotocamere full frame. E se non ne aveste una, forse dovreste averla?

Passare a una fotocamera a pieno formato vi permetterà di scattare foto migliori, o perlomeno è quello che afferma il marketing. Ma è una verità parziale; una fotocamera con sensore full-frame è in grado di realizzare scatti “diversi”, ma non per questo necessariamente migliori rispetto a modelli con sensori di dimensioni inferiori, come le APS-C.

Cosa significa full frame?

Perciò, cosa si intende esattamente per "full frame"? Una fotocamera a pieno formato utilizza un sensore delle stesse dimensioni di uno dei singoli fotogrammi di una pellicola tradizionale da 35 mm, che misura per la precisione 36 x 24 mm. Al contrario, la dimensione del sensore APS-C più popolare che è possibile trovare nella maggior parte delle reflex digitali e delle fotocamere mirrorless, misura solamente 22 x 15 mm. Facendo due conti, si arriva alla conclusione che un sensore full frame ha una superficie pari a 2,5 volte quella di un sensore APS-C. Certo, le dimensioni portano alcuni vantaggi, ma ci sono anche diversi svantaggi nel passare a una fotocamera full-frame, sia essa reflex o mirrorless.

Scelta della fotocamera

Nella maggior parte dei casi, se si desidera passare a una fotocamera full-frame sarà richiesto un impegno economico maggiore rispetto alla scelta di modelli con sensori di dimensioni ridotte. Per chi non ne fosse a conoscenza, il costo di produzione aggiuntivo di sensori di dimensioni maggiori e il volume di produzione inferiore ne fanno irrimediabilmente lievitare i prezzi. Ma questa non è l'unica ragione, in ogni caso. Le fotocamere full frame sono principalmente rivolte a professionisti e appassionati e un sensore di maggiori dimensioni porta con sè livelli di prestazioni, funzionalità e realizzazione che sono imprescindibili e che fanno lievitare il prezzo ulteriormente. 

Non tutti necessitano,  vogliono o possono permettersi le funzionalità più avanzate, motivo per cui negli ultimi anni abbiamo visto arrivare sul mercato alcune fotocamere full frame relativamente convenienti, come la Canon EOS 6D Mark II e la Nikon D750. Queste reflex offrono entrambi sensori a pieno formato, ma non hanno la stessa struttura ultra-robusta e le prestazioni delle migliori reflex sul mercato. Non fraintendiamo però: i modelli da noi citati sono molto capaci e in grado di ottenere ottimi risultati, così come la Alpha A7 III di Sony è a sua volta migliore, offrendo alte prestazioni anche rispetto ad alcuni modelli concorrenti più costosi. 

Qualità dell'immagine

Il più grande vantaggio di utilizzare una fotocamera a pieno formato, però, si trova nella qualità dell'immagine. Mentre le fotocamere APS-C e full-frame condividono talvolta una risoluzione simile come ad esempio l’accoppiata di Nikon D500 da 20.9MP APS-C e Nikon D5 da 20.8MP full frame. I sensori a pieno formato, grazie alle loro dimensioni maggiori rispetto a quelli APS-C hanno a parità di risoluzione, una densità di pixel minore o meglio ancora, singoli pixel di maggiori dimensioni. 

Questi pixel più consistenti permettono di raccogliere una maggiore quantità di luce e quindi produrre segnali di livello più alto che una volta elaborati andranno a comporre immagini di qualità migliore a sensibilità ISO più elevate. La principale conseguenza di questa applicazione è di ridurre quanto più possibile la quantità di rumore digitale indesiderato che si palesa nelle immagini una volta che sono state elaborate.

Tuttavia, le fotocamere full frame hanno un altro asso nella manica: una maggiore gamma dinamica

Le maggiori dimensioni fisiche di un sensore full frame consentono anche di aumentare il numero di pixel sul chip senza che le prestazioni a ISO elevati ne risentano. Sia la Nikon D850 da 45.4 MP che la Sony Alpha A7R III da 42,2 MP ne sono un brillante esempio, riuscendo a fornire eccellenti risultati ad alto numero di ISO pur montando sensori ad alta densità di pixel. In molti casi, tuttavia, scattando a bassa sensibilità con due reflex dotate di sensore diverso, stesso obiettivo e stessa risoluzione, difficilmente si riesce a distinguere qualche differenza significativa tra le foto. 

Ciò ovviamente è valido tra modelli della stessa generazione e brand. Tuttavia, le fotocamere full frame hanno un altro asso nella manica: più  gamma dinamica. Esse, grazie ai pixel più grandi, sono generalmente in grado di produrre scatti con una gamma dinamica più ampia, sebbene ci siano altri fattori rilevanti a influenzarne la capacità. 

Questa caratteristica, nell’ambito del nostro confronto, rende le full frame più atte a catturare l'intera gamma di toni di una scena che presenta aree estreme di ombre scure e luci intense. Una fotocamera dotata di un valore maggiore di questa caratteristica sarà avvantaggiata in situazioni di luce incontrollata, come nella foto di paesaggio o se non si utilizzano luci esterne come i flash o i pannelli riflettenti per schiarire le parti scure e ottenere un miglior bilanciamento prima dello scatto.

La gamma dinamica, in ogni caso, varia tra modelli differenti di fotocamere anche a parità di dimensioni del sensore e brand ed andrebbe sempre verificata prima dell’acquisto, poiché questa caratteristica spesso e volentieri finisce per essere il punto dolente di alcuni modelli e non è una di quelle che i produttori mettono in primo piano nei depliant, come accade con i megapixel.

Il fattore di ritaglio

La dimensione del sensore varia anche la “quantità” di scena che la fotocamera riesce a catturare. Sebbene le fotocamere APS-C e full-frame possano condividere molti degli stessi obiettivi, l'effetto visivo che forniscono a parità di lente è sicuramente diverso. Ciò che varia effettivamente è l'angolo di visuale, poiché i sensori APS-C più piccoli sono in grado di coprire in maniera limitata l’immagine proiettata dell'obiettivo sul sensore.

Questa immagine è stata scattata con una reflex a pieno formato a 16 mm e la casella gialla mostra la parte del fotogramma che verrebbe ritagliata se lo stesso obiettivo fosse utilizzato su una fotocamera APS-C. La foto, in questo caso, perderebbe il proprio significato visivo.

Questa immagine è stata scattata con una reflex a pieno formato a 16 mm e la casella gialla mostra la parte del fotogramma che verrebbe ritagliata se lo stesso obiettivo fosse utilizzato su una fotocamera APS-C. La foto, in questo caso, perderebbe il proprio significato visivo.

Questo è noto come fattore di ritaglio (o fattore di crop, se vogliamo utilizzare il termine anglosassone), e compara l’angolo di visualizzazione con una tradizionale reflex a pellicola 35mm full-frame. Con le fotocamere full frame, poiché il sensore ha le stesse dimensioni di un negativo da 35 mm, non accade nulla essendo equivalenti in termini di dimensioni e il rapporto 1:1 permetterà di a un obiettivo di 24mm di avere lo stesso angolo di visione che aveva su una vecchia reflex a pellicola.

Un sensore APS-C, tuttavia, avrà angolo di visione più piccolo, con un fattore di crop di 1,5x (i sensori Canon APS-C sono ancora leggermente più piccoli, con un fattore di crop di 1,6x). Ciò significa che lo stesso obiettivo da 24 mm su una fotocamera APS-C cattura l'angolo di visione di un obiettivo tradizionale con lunghezza focale di 36 mm (24 x 1,5 = 36). Quindi, se si desidera fotografare panorami e scenari ampi, una fotocamera a pieno formato permette di includere nel proprio scatto una maggior parte della scena rispetto a un modello APS-C che monta lo stesso obiettivo. Il rovescio della medaglia è che l'effetto del fattore di ritaglio delle fotocamere APS-C diventa un vantaggio quando si riprendono soggetti distanti. 

Ad esempio, un obiettivo da 300 mm appare effettivamente come un 300 mm su una fotocamera full frame, ma su un modello APS-C prende l’angolo di visione di un obiettivo da 450 mm, diventando molto più desiderabile per la sua capacità di avvicinarsi maggiormente all'azione nella fotografia sportiva o naturalistica.

Le fotocamere basate su APS-C sono eccezionali se si desidera riprendere soggetti distanti e riempire l'inquadratura con il soggetto desiderato

Le fotocamere basate su APS-C sono eccezionali se si desidera riprendere soggetti distanti e riempire l'inquadratura con il soggetto desiderato

Scelta degli obiettivi

Le fotocamere full frame offrono un reale vantaggio quando si riprendono paesaggi o al chiuso in spazi ristretti. Tuttavia, i produttori di obiettivi hanno affrontato questo problema sviluppando obiettivi fissi e zoom con focali più brevi, progettati esclusivamente per l'uso con fotocamere con sensore APS-C.

Il tipico zoom standard fornito con molte fotocamere APS-C ha 18 mm come focale minima ed offre una visualizzazione quasi equivalente a quella di una fotocamera full frame che monta un obiettivo da 28 mm. Gli obiettivi super grandangolari offrono focali di 10 mm equivalenti o con una lunghezza focale effettiva (EFL) di 15/16 mm. 

Questi obiettivi non possono essere utilizzati con le fotocamere full frame (poiché produrrebbero angoli bui), quindi in qualche modo gli utenti di APS-C ottengono effettivamente una più ampia scelta di ottiche. Vale però la di pena considerare il fattore compatibilità anche se state pensando di investire in un corpo full-frame, in quanto dovrete cambiare tutti gli obiettivi APS-C se un giorno vorrete passare a un corpo full frame.

Sfondi sfocati

È più facile ottenere una profondità di campo ridotta con una fotocamera a pieno formato.

È più facile ottenere una profondità di campo ridotta con una fotocamera a pieno formato.

I fotografi che utilizzano fotocamere per eseguire ritratti, infatti, adorano i modelli a pieno formato, poiché più grande è il sensore utilizzato, più la profondità di campo (DOF) risulta ridotta. Perciò utilizzando delle ottiche di alta qualità, ossia quelle normalmente necessarie per l’utilizzo con le migliori fotocamere, è possibile sfocare maggiormente lo sfondo e ottenere soggetti in primo piano nitidissimi. Questo effetto artistico consente, da sempre, di focalizzare una maggior attenzione sul soggetto, rendendo di fatto la foto più “professionale”. La ragione di ciò è che la quantità di profondità di campo dipende da tre diversi fattori: l'apertura, la distanza del soggetto e la lunghezza focale.

In pratica, ciò significa che le ampie aperture sulle fotocamere full-frame offrono sfondi notevolmente più sfocati rispetto a quelli ottenibile dalle fotocamere APS-C. Non si tratta di di una grandissima differenza, ma è chiaramente visibile. Scattando un ritratto e usando lo stesso angolo di visualizzazione, una fotocamera a pieno formato a f/4 produrrà uno sfocato molto simile a quello che si può ottenere da una fotocamera APS-C che scatta a f/2.8.

Le fotocamere APS-C sono migliori, tuttavia, se si desidera massimizzare la profondità di campo, ciò presenta vantaggi nella fotografia di studio e di paesaggio. Ad esempio, quando si utilizza lo stesso angolo di visualizzazione per fotografare una scena, per assicurarsi che la foto sia nitida dal primo piano fino allo sfondo, su una fotocamera APS-C sarà possibile utilizzare una apertura ottimale come ad esempio f/11, mentre su una fotocamera full frame si finirà per usare una apertura di f/16 che potrebbe inficiare la nitidezza.

Conclusione

In definitiva, possiamo affermare che non è possibile definire una dimensione del sensore migliore dell’altra in termini assoluti. La scelta si basa principalmente sull’utilizzo che se ne vuole fare. Volendo generalizzare a tutti i costi, si può affermare che i formati di sensore più grandi offrono dei miglioramenti in termini di qualità a fronte di prezzi più elevati; tuttavia esistono così tante combinazioni di sensori, corpi e obiettivi e formati che è impossibile concludere con una dichiarazione statutaria che possa chiudere la questione in maniera definitiva. 

Di seguito riportiamo un piccolo specchietto per aiutarvi a districarvi tra le potenzialità e i difetti propri delle due tipologie.

Formato full frame

  • PRO
  • Qualità migliore ad alti ISO
  • Gamma dinamica più ampia
  • Migliore sfocato
  • Grande campo visivo
  • Costruzione e funzionalità generalmente migliori
  • La focale è sempre quella riportata sugli obiettivi
  • CONTRO
  • Costo del corpo macchina generalmente superiore
  • Meno profondità di campo, quando serve
  • Richiede teleobiettivi con focali più lunghe
  • Necessità di obiettivi di maggiore qualità
  • Non è possibile montare obiettivi APS-C (alcuni produttori hanno ovviato al problema)

Formato APS-C

  • PRO
  • È possibile montare obiettivi APS-C e full frame
  • Costi generalmente inferiori
  • Più profondità di campo, utile per alcuni tipi di fotografia
  • Effetto teleobiettivo anche a focali ridotte
  • CONTRO
  • Caratteristiche tecniche e costruttive tendenzialmente inferiori
  • Inferiore resa ad alti ISO e a bassa intensità luminosa
  • Sfocato di qualità inferiore (circa 1 stop)
  • Campo visivo stretto, richiede ottiche grandangolari specifiche
Phil Hall

Phil Hall is an experienced writer and editor having worked on some of the largest photography magazines in the UK, and now edit the photography channel of TechRadar, the UK's biggest tech website and one of the largest in the world. He has also worked on numerous commercial projects, including working with manufacturers like Nikon and Fujifilm on bespoke printed and online camera guides, as well as writing technique blogs and copy for the John Lewis Technology guide.